sabato 4 aprile 2009

Marzo

ha 31 giorni, il giorno ha 12 ore e la notte 12 ore

 

1              La santa veneranda martire Eudocia.

                Il nostro venerando padre Luca il Siciliano.

Questo nostro padre nacque in Terra dei Leoni, sconosciuta zona dei Nebrodi, nell’XI secolo, e si chiamò Leone. Sin quando ancora era un pastorello, amò la vita ascetica, si diede perciò a pellegrinare per i monasteri della Sicilia e della Calabria, e infine vestì l’abito monastico in un monastero nel nord della regione, prendendo il nome di Luca. Dopo molti anni, egli fondò un altro monastero non lontano dalla città di Ipponio, ovvero Vibo Valentia, in cui si addormentò nel Signore quasi centenario, preceduto, accompagnato e seguito da numerosi prodigi.

2             Il santo sacromartire Teodoto.

                La santa martire Eutalia che, a causa della fede, attorno al 260 fu decapitata dal suo stesso fratello a Lentini.

3             I santi martiri Eutropio, Cleonico e Vasilisco.

                La santa madre Arthelais.

Nipote del generale Narsete, condusse vita ascetica presso Benevento, dove si addormentò attorno all’anno 570.

4             I santi martiri Paolo e Giuliana.

5             Il santo martire Isichio.

                San Lucio, papa di Roma, che si addormentò nel 254.

                San Clemente, igumeno del Monastero di Santa Lucia in Siracusa, e sant’Eutico, suo successore.

6             I quarantadue santi martiri in Amorio.

7             I santi martiri del Cherson.

8             Il nostro venerando padre Teofilatto, vescovo di Nicomedia.

9             I gloriosi quaranta santi martiri di Sebaste: licenza di vino e olio.

                Il nostro venerando padre Vitale.

Nato forse a Enna, fu monaco pellegrino e si addormentò in pace a Rapolla di Potenza tra il 1067 e il 1078.

10           Il santo martire Codrato, e altri con lui.

11            San Sofronio di Gerusalemme.

12           San Teofane il Confessore.

                San Gregorio il Dialogo, papa dell’Antica Roma.

                Il nostro venerando padre Nicodemo l’Umile.

Questo nostro padre nacque, pare nell’XI secolo, a Sicrò, uno sconosciuto villaggio nella Regione delle Saline. Illuminato dalle divine Energie, Nicodemo si affidò alla guida del ghèron Anania, che allora praticava l’esicasmo presso il tempio del taumaturgo San Fantino il Cavallaro, a Tauriana. Il beato perseverò con quel santo ghèron, combattendo la guerra contro la carne per molti anni, con i digiuni, le preghiere e le veglie, impegnandosi nell’obbedienza e nell'umiltà. In seguito Nicodemo si stabilì sulle montagne del Kelleranà, cioè sulla Limina. Qui, avendo costruito una casa di preghiera dedicata all’arcangelo Michele, cominciò ad accettare discepoli. Un giorno, essi gli dissero: “Padre, è difficile vivere qui. Dalle parti di Vukìto c’è il glorioso tempio della Madre di Dio. Se tu vuoi, ci trasferiremo là”. Egli non si oppose, pur sapendo ciò che sarebbe successo: era infatti la festa del Transito della Purissima, e ogni anno si riuniva una moltitudine di popolo. La vigilia della festa li svegliò: “Andiamo, figli, dove avete proposto”. Quando essi però giunsero e videro la folla, ricordando la tranquillità d’un tempo, caddero ai piedi del grande uomo, dicendo: “Perdonaci, padre! Guidaci dove eravamo prima”. Ed egli, avendoli riuniti, con gioia tornò indietro. Diventato pieno di giorni, il divino e grande nostro padre fu sciolto dai legami della carne: il suo viso subito dopo la morte sprigionò raggi di luce e di fuoco, come bagliori, anche fin dentro la tomba. Sul Passo della Limina, tra i ruderi dell’antico monastero, si può venerare la santa Mensa che gli ultimi monaci ortodossi sotterrarono per impedire che vi potessero celebrare i Latini.

13           Traslazione delle reliquie del nostro venerando padre Niceforo, patriarca di Costantinopoli.

14           Sant’Alessandro in Pidni.

                Il venerando Benedetto di Norcia.

15           Sant’Agapio, e altri con lui.

16           Il calabrese san Zaccaria, papa di Roma Antica, che tradusse in greco i Dialoghi attribuiti a san Gregorio I detto il Grande.

                Il santo martire Papas.

17           Sant’Alessio l’Uomo-di-Dio.

18           San Cirillo, patriarca di Gerusalemme.

19           I santi martiri Crisante e Daria.

20          I venerandi padri uccisi nel Monastero di San Saba, e il santo martire Basilio.

21           Il nostro padre tra i santi Verillo d’Antiochia, discepolo degli apostoli e primo vescovo di Catania.

                Il nostro padre tra i santi Giacomo, vescovo di Catania al tempo del primo iconoclasmo.

22          Il santo martire Basilio.

23          Il santo martire Nikon, e altri con lui.

Militare nato a Napoli o di stanza a Napoli, scampato a un sanguinoso scontro, attribuì la salvezza al Dio dei cristiani, al quale credeva la madre; disertò quindi l’Esercito e si nascose nell’isola di Chios, deciso ad arruolarsi nell’esercito dei redenti. A Chios Nikon incontrò il vescovo Teodoro di Cizico, anch’egli latitante insieme con altri cristiani, e da lui fu immerso nel Lavacro della divina Illuminazione. Consacrato poi vescovo dallo stesso Teodoro, Nikon abbandonò Chios e si recò a Mitilini, da dove tornò a Napoli: pare durante il regno di Filippo l’Arabo, tra il 244 e il 249, il primo imperatore cristiano. Ucciso però Filippo e salito al potere Decio, acerrimo nemico dei cristiani, Nikon con altri scappò da Napoli e si nascose in Sicilia, tra i ruderi d’un antico stabilimento termale, nelle gole del fiume Onobala, detto oggi Alcantara; scoperto, fu decapitato insieme ai suoi compagni.

24          Il nostro padre tra i santi Severo, vescovo di Catania nel settimo secolo.

25          L’annunciazione alla Madre di Dio: licenza di pesce.

26          Sinassi dell’arcangelo Gabriele: licenza di vino e olio.

27           La veneranda Matrona di Tessalonica.

28          Il nostro padre tra i santi Paolo il Siculo, vescovo di Corinto nel nono secolo.

                Il nostro venerando padre Ilarione il Nuovo.

                Il nostro venerando padre Konon.

Egli fu monaco nel Monastero di Sant’Elia di Galatro e poi eremita nei dintorni di Naso; condannato al rogo dai Latini, si salvò prodigiosamente e poi si addormentò in pace, attorno all’anno 1263.

29          I santi martiri Ionà e Varachisio.

30          Il nostro venerando padre Giovanni il Climaco.

                Il nostro venerando padre Ilario, igumeno del Sacro Monastero di San Nicola in Casula dal 1174 al 1202.

                Il nostro venerando padre Clino, che si addormentò a Esperia verso la fine del X secolo o agli inizi dell’XI.

31           Il sacromartire Ipazio.

                Il nostro padre tra i santi Abbondio.

Oriundo di Tessalonica, fu fatto vescovo di Como. Insieme ad Asterio, vescovo di Capua, e ai sacerdoti Senatore e Basilio di Milano fu chiamato a Costantinopoli per controllare la professione di fede del patriarca Anatolio.

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