“Chi di voi, volendo costruire una torre, prima non si siede e calcola la spesa, se ha per portarla a termine? Oppure, quale re, andando per scontrarsi in battaglia con un altro re, non siede prima a farsi consigliare se con diecimila può affrontare chi avanza contro di lui con ventimila?”: così dice il Diouomo (Lc 14, 28-31).
Prima dunque di chiederci: Chi è Dio?, dobbiamo formulare queste domande: “Signore, che cos’è l’uomo che ti sei fatto conoscere a lui? o il figlio dell’uomo, che tu ne faccia conto? Che cos’è l’uomo, che ti ricordi di lui? o il figlio dell’uomo, che tu lo visiti?” (Ps 143, 3; ps 8, 5). Altrimenti, si rischia di costruire un’ardita impalcatura di congetture – una torre filosofica – con scale che non portano da nessuna parte, che va smantellata appena si presentano nuovi metodi di costruzione (altre filosofie), inutile su terreni diversi (altre culture) e che crolla – come a Babele - dinanzi a nuove scoperte scientifiche (una metafisica aristotelica davanti alla fisica quantistica). Altrimenti, ancora, appena avremo fatto uscire in battaglia i nostri diecimila ragionamenti, i ventimila dubbi mandati dal nostro Nemico ci invaderanno e devasteranno. Prima di chiedere: Chi è Dio?, chiediamoci: Chi sono io? Chi è l’uomo?
trovo molto interessante comunque le continue domande che si susseguono per i secoli indefiniti della storia umana...io sono arrivato a conclusioni molto verosimili che per ora non espongo...Dio comunque fece anche l´uomo a sua propria immagine e somiglianza...Grazie comunque del gradevole post.ciao
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