giovedì 20 agosto 2009

Emigrazione

Nel 2008 il Sud ha perso più di 120mila residenti, e altri 200mila circa sono i lavoratori stagionali che – pur mantenendo la residenza nel Meridione – di fatto vivono nel nord Italia per gran parte dell’anno. Pressoché totale è poi la scomparsa di studenti universitari greci, un tempo massicciamente presenti a Palermo, Catania, Messina, Reggio, Catanzaro, ecc., ora ridotti a qualche centinaio in tutto e in esaurimento (ormai da anni mancano matricole). Non esistono infine dati relativi agli stranieri che solitamente arrivano massicciamente al Sud (con più lavoro in nero, senza controlli) ma che – appena possono - si spostano an Nord, dove trovano maggiori opportunità di lavoro, remunerazioni più alte e accurati servizi sociali.

Questi dati pongono seri interrogativi sul modello di presenza ortodossa in Calabria o in Sicilia. Dopo il 1992, infatti, sono nate frettolosamente non poche parrocchie fast food, sull’onda d’un certo entusiasmo per l’improvviso arrivo di migranti dai Paesi dell’Est, in numero tale da suscitare anche analoghe iniziative non canoniche. E’ mancata però forse una calma analisi del fenomeno, tanto che oggi si può avere l’impressione di avere sprecato tempo, forze (e, perché no?, denaro) senza costruire su basi solide e durature. Non sono mancate, al contrario, grossolane stime. Si è pensato infatti che tutti i bulgari, rumeni, ucraini, ecc. fossero – proprio tutti – ortodossi, senza tener conto dei musulmani (in Bulgaria, per esempio, il 10% della popolazione), dei cattolici (uniati o latini), dei protestanti delle varie confessioni, dei Veteroritualisti e dei Veterocalendaristi (confessioni massicciamente presenti soprattutto in Romania), degli atei e di quanti sono semplicemente indifferenti. Indifferenza che spesso porta a considerare la “religione” come un fatto puramente etnico, folkloristico: quanti sono infatti gli ucraini – per esempio – che - pur dicendosi ortodossi - a un sacerdote ortodosso preferiscono il sacerdote ucraino, anche se cattolico?

Nessun commento:

Posta un commento