L’ecclesiologia occidentale (moderna) identifica la Chiesa Cattolica con la Chiesa di Roma Antica, in quanto retta dal Papa, con una “inversione di prova”: anziché dire che il Papa è cattolico perché fa parte della Chiesa Cattolica, si afferma che la Chiesa è cattolica perché dipende dal Papa. L’espressione “Chiesa locale” è poi usata come sinonimo del tradizionale lemma diocesi, e la stessa ecclesiologia sostiene che ogni singola Chiesa locale (diocesi) non è “cattolica” in sé, ma solo per partecipazione, in quanto cioè fa parte della Chiesa Cattolica retta dal Papa [Come dire: Firenze non è una città italiana in sé - per la sua storia cultura arte ecc. - ma solo perché è una prefettura del Governo italiano].
Espressioni come la Chiesa particolare di Tessalonica, la Chiesa locale di Corinto, ecc. in questi ultimi anni si sono diffuse anche in alcuni ambienti ortodossi, probabilmente ignorandosi che la tradizione teologia ortodossa da sempre afferma che ubi episcopus, ibi Ecclesia: ogni “diocesi” è la Chiesa Cattolica, non una Chiesa Cattolica tra tante; ogni “diocesi” è la Chiesa cattolica e non un pezzo della Chiesa Cattolica. La cattolicità della Chiesa di Filippi non è data dall’appartenenza a una più vasta struttura, ma dal fatto che il vescovo di Filippi insegna nell’ortodossia la Parola della verità, dal fatto che i cristiani di Filippi aderiscono pienamente alla ortodossa Fede cattolica. Allo stesso modo, senza confondere il piano storico con quello teologico, la Chiesa di Veria – per esempio - è apostolica non perché fondata (?) dall’apostolo Paolo, ma perché i cristiani di Veria aderiscono alla ortodossa Fede apostolica.
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