sabato 31 ottobre 2009

1 novembre 2009 – domenica V di Luca

1 novembre 2009 – domenica V di Luca

santi Cosma e Damiano

Tono IV – Vangelo Mattinale X

apolitikia

del tono Appreso dall’angelo il radioso annuncio della risurrezione, e libere dalla sentenza data ai progenitori, le discepole del Signore dicevano fiere agli apostoli: E’ stata spogliata la morte; è risorto il Cristo Dio, per donare al mondo la grande misericordia.

dei santi Santi anarghiri e taumaturghi, visitateci nelle nostre infermità: gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date a noi.

della chiesa ...

kontakion

Avvocata mai confusa dei cristiani, stabile mediatrice presso il Creatore, non disprezzare le supplici voci dei peccatori, ma accorri in aiuto, tu che sei buona, di chi con fede a te grida: Presto intercedi per noi, affrettati a salvarci, tu che sempre proteggi chi ti onora, Madre di Dio.

prokimenon

Per i santi che sono nella sua terra ha reso mirabili tutte le sue volontà in loro. Contemplavo il Signore davanti a me sempre, perché è alla mia destra affinché non sia scosso.

apostolos

Lettura della prima epistola di Paolo ai Corinti (12, 27 – 13, 8)

Fratelli, voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. Alcuni sono stati posti da Dio nella Chiesa anzitutto come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo come maestri; poi i poteri, i carismi delle guarigioni e dell’assistenza, del governo e della varietà di lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti hanno poteri? Forse hanno tutti i carismi delle guarigioni? Forse parlano tutti in lingue? Forse tutti interpretano? Aspirate ai carismi più grandi. Vi addìto anche la via per eccellenza. Se anche parlo le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho l’amore, sono un bronzo sonante e un cembalo strepitante. E se ho la profezia, e conosco tutti i misteri e tutta la gnosi, e se ho tutta la fede, tanto da spostare le montagne, ma non ho l’amore, non sono niente. E se anche distribuisco in cibo tutte le mie sostanze e - per vantarmi - consegno il mio corpo, ma non ho l’amore, non mi giova nulla. L’amore è paziente, è benevolo l’amore, non invidia. L’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta sconvenientemente, non cerca il suo interesse, non si adìra, non calcola il male, non giosce dell’ingiustizia ma si compiace della verità: tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore mai va in rovina.

alliluia

- Ed ecco, che cosa è bello o che cosa dà gioia, se non l’abitare dei fratelli insieme?

- Là ha disposto il Signore la benedizione, la vita in eterno.

vangelo

Lettura del santo vangelo secondo Luca (16, 19-31)

Il Signore ha detto: “Un uomo era ricco, e vestiva di porpora e bisso, e ogni giorno faceva splendide feste. Un povero, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, e desiderava sfamarsi con le brìciole che cadevano dalla tavola del ricco, ma nessuno gliene dava, e i cani venivano a leccare le sue ferite. Avvenne poi che il povero morì e fu portato dagli angeli nel grembo di Abramo. Morì anche il ricco, e fu sepolto; e alzando nell’ade i suoi occhi, trovandosi tra tormenti, da lontano vide Abramo e Lazzaro in grembo a lui. E gridando disse: Padre Abramo! Abbi pietà di me e manda Lazzaro perché immerga la punta del suo dito nell’acqua e mi rinfreschi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma! Gli disse Abramo: Figlio! Ricorda che hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita, e parimenti Lazzaro i mali. Ma ora lui qui è consolato e tu invece sei tormentato. E in tutte queste cose tra noi e voi è stato posto un grande abisso; chi di qua vuole passare da voi, non può, e chi da voi vuole attraversare di qua, non può. Allora disse: Ti prego, padre! Mandalo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli: li scongiuri che non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Gli dice Abramo: Hanno Mosè e i profeti; ascoltino loro! Egli disse: No, padre Abramo! Ma se qualcuno viene a loro dai morti, si convertiranno. Gli rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non sarebbero convinti neppure se qualcuno risorgesse dai morti”.

mercoledì 4 e venerdì 6: digiuno

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