giovedì 12 novembre 2009

La Preghiera dell’Olio

Sotto influsso della sacramentaria latina non pochi ortodossi considerano la Preghiera dell’Olio come un Viatico, una Estrema Unzione da imporre “in articulo mortis”, ai moribondi. Questa mentalità \ prassi, s’era stabilita tra i Latini dopo il XVI secolo, dopo Trento, ed era fondata su una lettura restrittiva di Giacomo V 14, anche se contraddetta delle stesse rubriche (il malato è presente, in chiesa, a una lunga ufficiatura: decisamente non è un moribondo!). Questa mentalità \ prassi dai Latini stessi è stata però abbandonata sin dalla seconda metà del secolo scorso: i Latini parlano ormai di Unzione genericamente degli infermi, e non di rado la celebrano in forma collettiva, proprio come si fa nelle parrocchie di tradizione greca al Grande Mercoledì, riferendosi a tutte le infermità (del corpo e dell’anima), anche se – correttamente - a chiare lettere affermano che l’Unzione degli infermi non è una “alternativa” al sacramento della Confessione (o Penitenza). A quegli ultimi mohicani che invece continuano a considerare, alla vecchia moda latina, la Preghiera dell’Olio come una Estrema Unzione, va fatto sapere che:

- molti Typika antichi prescrivono detta celebrazione al compimento delle quattro quaresime, in particolare alla fine della Grande Quaresima: nel Typikon del Monastero della Piena-di-Grazie è prevista al Sabato di Lazzaro, nel cod. Sinaiticus 981 è indicata per tutti i primi giorni della Grande Settimana, ecc.

- nei monasteri russi ancora nel XVI secolo si celebrava sia il Grande Mercoledì che il Grande Sabato;

- l’uso è attestato a Mosca ancora nel 1667;

- ancora nel XIX secolo la Preghiera dell’Olio si celebrava ogni Grande Sabato nella cattedrale di Odessa (in memoria della battaglia di Sebastopoli !);

- ancora agli inizi del XX secolo, ogni Grande Mercoledì, si celebrava sicuramente nella cattedrale di Santa Sofia a Novgorod, nella cattedrale dell’Assunzione in Mosca, e nella Laura della Trinità.

Nella pratica conservata nelle Chiese di tradizione “greca” resta però da chiarire se l’Olio possa essere portato dai fedeli nelle loro case (si è sempre certi dell’uso che ne faranno?) e se le unzioni possano essere estese anche agli eterodossi (trattandoli come infermi nell’anima perché d’altra fede?)

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